Potatura dell’olivo a vaso policonico
Calendario e tagli guida

Santa Maria degli Ancillotti

In breve
• Obiettivo: luce omogenea, ricambio del legno fruttifero, pianta stabile e produttiva.
• Forma: 3 - 4 branche primarie che formano altrettanti “coni” aperti verso il centro.
• Quando potare: fine inverno/inizio primavera (dopo il rischio di gelate) + potatura verde estiva dei succhioni.
• Tagli chiave: diradamento, ritorno e spuntature leggere; via rami secchi, incrociati e interni.
• Altezze gestibili: 3 - 4 m per raccolta agevole (manuale o agevolata).
• Errori da evitare: capitozzature, svuotare troppo la chioma, lasciare monconi.

Cos’è il vaso policonico (e perché conviene)


Il vaso policonico è la forma di allevamento dell’olivo più diffusa in Italia perché coniuga stabilità, luce e facilità di raccolta. Invece di un’unica chioma “a palla”, la pianta è strutturata in 3 o 4 coni (uno per ogni branca primaria) orientati radialmente attorno a un centro vuoto che lascia entrare luce e aria.

Ogni “cono” è una piccola chioma autonoma: più larga alla base e più stretta verso l’alto, sorretta dalla branca primaria e alimentata da branche secondarie e rami di produzione. Il rinnovo del legno fruttifero è continuo e distribuito: così si limita l’alternanza produttiva e migliora la qualità delle drupe.

Vantaggi pratici:
• più luce sulle foglie attive e sui rametti fruttiferi di un anno;
• chioma arieggiata (minori problemi fungini);
• gestione in altezza più semplice (raccolta, trattamenti, reti);
• sicurezza operativa migliore perché si evita di salire troppo.

Anatomia della pianta “a vaso policonico”
• Tronco: basso (40–80 cm), ben ancorato.
• Branche primarie (3–4): divergenti tra loro (≈90–120°), robuste, con angoli di inserzione ampi per resistere a vento e carico frutti.
• Branche secondarie: distribuite a spirale lungo la primaria, sempre più corte verso l’apice, per disegnare il cono.
• Rami fruttiferi: giovani (1 anno), inseriti all’esterno dei coni, dove c’è luce.
• Centro chioma: aperto, senza legno inutile.

Calendario della potatura: Italia settentrionale, centrale, meridionale



Regola d’oro: potare dopo il rischio di gelate e prima dell’allungamento vegetativo marcato. L’olivo “cicatrizza” meglio a temperature miti.

Nord Italia e aree fredde d’interno
• Periodo principale: marzo–inizio aprile.
• Evita tagli grossi prima: una gelata tardiva può danneggiare la nuova vegetazione e le ferite.

Centro Italia (Toscana, Umbria, Marche, Lazio interno)
• Periodo principale: fine febbraio–marzo (collina), marzo–inizio aprile (fondovalle freddi).
• In zone miti e riparate è possibile fine febbraio, ma senza esagerare coi tagli.

Sud e Isole (zone litoranee miti)
• Periodo principale: fine gennaio–febbraio.
• In annate siccitose evita sfoltimenti eccessivi: lascia ombreggio naturale alle branche.

Potatura verde (tutta Italia)
• Giugno–luglio: gestione succhioni (se ombreggiano o rubano linfa);
• Post raccolta estiva/autunnale (per cultivar precoci): solo ritocchi leggeri e rimozione rami spezzati.
• Evita potature importanti in autunno: maggiore rischio di danni da freddo.

Strumenti e sicurezza
• Cesoie a una mano, troncarami, segaccio curvo, asta telescopica per tagli alti.
• Affilatura e disinfezione (alcol o appositi prodotti) prima di cambiare pianta, specie dopo cancri.
• DPI: guanti, occhiali, scarpe antiscivolo; scala stabile o piattaforma.
• Tagli puliti, inclinati quel tanto che basta a non trattenere acqua; nessun moncone. Sigillanti solo su tagli molto grandi o in zone di patologie note.

Tagli guida: diradamento, ritorno, spuntature
1) Taglio di diradamento
Elimina alla base il ramo superfluo (secco, malato, incrociato, interno o troppo fitto).
• Serve a far passare luce e ad alleggerire.
• Non capitozzare: il diradamento conserva la naturale conicità.

2) Taglio di ritorno
Accorcia una branca/ramo fino a un laterale idoneo rivolto verso l’esterno.
• Mantiene la direzione del cono e porta la vegetazione produttiva più vicino al tronco.
• È il taglio chiave per rinnovare senza creare “scope” di ricacci.

3) Spuntature leggere (non topping!)
Accorcia i prolungamenti apicali troppo vigorosi per contenere l’altezza e favorire la ramificazione.
• La spuntatura deve essere moderata: il cono deve rimanere più largo sotto e più stretto sopra.

Gestione dei succhioni e dei polloni


• Succhioni: ricacci vigorosi sulle branche (soprattutto dopo tagli energici). Rimuovili o piegali/accorciali per trasformarli in rami utili se la zona è povera di vegetazione.
• Polloni: germogli alla base del tronco; si tolgono alla rosetta (non a metà) quando compaiono.

Procedura passo-passo: come impostare e mantenere il vaso policonico


A) Impianto giovane (anni 1–3): allevamento
1. Scelta del fusto: lascia un asse centrale fino a 40–80 cm.
2. Seleziona 3–4 branche primarie ben distanziate radialmente e con angoli ampi.
3. Elimina i concorrenti dell’asse e i rami interni al centro.
4. Accorcia moderatamente i prolungamenti per equilibrare le forze tra le primarie.
5. Crea le prime branche secondarie a spirale su ciascuna primaria: più lunghe in basso, più corte in alto.

B) Pianta in produzione (dai 4–5 anni): potatura di produzione
1. Osserva la luce: entra dal centro? le parti basse ricevono sole?
2. Dirada secco, malato, doppioni, incroci e interno.
3. Esegui tagli di ritorno sulle primarie che “scappano” in altezza.
4. Rinnova il legno fruttifero: favorisci rami di 1 anno esterni ai coni.
5. Contieni l’altezza totale (≈3–4 m) con spuntature leggere e ritorni.
6. Distribuisci il carico: non lasciare zone completamente spoglie o, al contrario, “spazzole” fitte.

C) Pianta vecchia o trascurata: riforma/ringiovanimento
1. Lavora in 2–3 anni, evitando “potature shock”.
2. Seleziona 3–4 nuove primarie (da ricacci vigorosi) e alleggerisci gradualmente quelle vecchie con tagli di ritorno profondi.
3. Scala l’intervento: ogni anno apri di più il centro e ricostruisci i coni.
4. Dopo tagli importanti, monitora l’invadenza dei ricacci e seleziona solo quelli in posizione utile.

Quanto tagliare? La “regola del 20–30%”


Su piante in equilibrio non rimuovere più del 20–30% della vegetazione in una singola stagione.
• Tagliare troppo stimola succhioni e riduce la produzione l’anno successivo.
• Tagliare troppo poco porta a ombreggio, rami deboli e alternanza produttiva.

Errori comuni da evitare
• Capitozzare (topping) le punte: crea ricacci disordinati e indebolisce l’ancoraggio.
• Svuotare il basso dei coni: le parti inferiori senza foglie riducono la foto-sintesi e alzano troppo la fruttificazione.
• Lasciare monconi: porte di ingresso per patogeni e “ricacci a scopa”.
• Incroci e sfregamenti: ferite continue e zone d’ombra.
• Altezza eccessiva: raccolta difficile, rischio rotture e gestione costosa.

Adattamenti per cultivar e obiettivi di raccolta
• Cultivar vigorose (es. Leccino, Frantoio): più diradamenti e ritorni per contenere.
• Cultivar meno vigorose (es. Moraiolo in terreni poveri): tagli più misurati per non indebolire.
• Raccolta meccanica/agevolata: mantieni pareti fruttifere regolari e altezze coerenti con gli scuotitori; evita rami troppo penduli all’interno.

Dopo la potatura: gestione ferite e nutrizione
• Raccogli e allontana legno malato; trincia il sano.
• Su tagli >5–6 cm valuta mastici o rame dove consigliato.
• Supporta il rinnovo con nutrizione equilibrata (apporti organici, microelementi), irrigazione razionale nelle aree siccitose e monitoraggio parassiti (es. lebbra, occhio di pavone).

Checklist veloce (prima/ durante/ dopo)
• Prima: meteo stabile, attrezzi puliti e affilati, piano di lavoro (quali branche intervenire).
• Durante: entra la luce? ogni taglio ha uno scopo? stai rispettando la conicità?
• Dopo: niente monconi, scarti rimossi, chioma equilibrata (nessuna zona “pelata”).

FAQ
Quando si pota l’olivo a vaso policonico?
Dopo il rischio di gelate: fine inverno–inizio primavera (da fine gennaio al nord di più tardi, fino a marzo-aprile nelle aree fredde). In estate (giugno–luglio) si gestiscono i succhioni con potature verdi leggere.

Quante branche deve avere un vaso policonico?
In genere 3–4 branche primarie, ben distanziate e con angoli di inserzione ampi. Ognuna sostiene un “cono” autonomo di vegetazione.

Quali tagli sono fondamentali?
Diradamento (togli il superfluo), ritorno (accorcia su un laterale utile) e spuntature leggere per contenere altezza e favorire luce. Evita capitozzature.

Posso reformare una pianta vecchia?
Sì, ma in più anni: seleziona nuove primarie dai ricacci e riduci gradualmente le vecchie con tagli di ritorno. Controlla i succhioni dopo potature più forti.

Quanto devo tagliare ogni anno?
Su piante equilibrate, non oltre 20–30% della chioma. Potature troppo spinte causano ricacci vigorosi e cali produttivi.

Aggiornato a settembre 2025 - a cura del team Santa Maria degli Ancillotti



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