Erba della Nocca (cicerbita, Lactuca muralis)
Riconoscimento, benefici e ricette umbre

Santa Maria degli Ancillotti

L’Erba della Nocca, conosciuta localmente anche come “scarola matta”, talvolta “grissola”, è una lattuga selvatica spontanea tipica dell’Appennino umbro. Appartiene al gruppo delle cicerbite (genere Lactuca/Cicerbita); nelle nostre colline la forma più comune è Lactuca (Cicerbita) muralis, detta anche lattuga dei boschi. Si riconosce per le foglie verde-azzurro, il lattice bianco che cola al taglio e il profumo erbaceo leggermente amarognolo.

Negli ultimi anni è tornata sulla tavola di nutrizionisti e chef per due motivi: versatilità in cucina (dalla zuppa contadina ai tortelli) e un profilo vegetale ricco di fibra, vitamina C e carotenoidi, tradizionalmente associati a un effetto “depurativo” lieve e naturale.

Dove cresce (e come raccoglierla in modo etico)



Habitat tipico: boschi freschi, margini ombrosi di sentieri, siepi, scarpate e forre; spesso ai bordi di uliveti e vecchi vigneti non trattati.

Quota: fascia collinare–montana (≈100–1.800 m).

Periodo di raccolta in Umbria centrale: marzo–maggio (foglie più tenere) e metà ottobre (secondo getto, gusto più amarognolo).

Regola d’oro: non estirpare la rosetta; taglia 4–5 foglie lasciando il fusto, così la pianta ricaccia e il micro-ecosistema resta integro.

Aree protette/SIC–ZSC: la raccolta è in genere consentita solo per uso personale e può essere soggetta a limiti locali. Prima di uscire, verifica il regolamento del comune o dell’ente gestore dell’area.

Riconoscimento rapido (e differenze con piante simili)



Cicerbita / Lactuca muralis (Asteraceae)

Lattice: bianco.

Foglie: verde-azzurro, spesso con base amplessicaule (abbraccia il fusto), lamina allungata con nervatura centrale evidente.

Fiori: capolini con soli liguli (in muralis tipicamente gialli).

Odore/sapore: erbaceo, amarognolo.

Da NON confondere con: Chelidonium majus (celidonia maggiore, Papaveraceae)

Lattice: giallo-arancio.

Fiori: 4 petali gialli ben distinti (non capolino).

Foglie: pennate, arrotondate; profilo chimico diverso (alcaloidi isoquinolinici).
Se hai dubbi: non raccogliere.

Profilo nutrizionale e benefici (senza esagerare)



La cicerbita è un’erba di campo povera di calorie ma ricca di fibra e composti tipici delle lattughe selvatiche (carotenoidi, polifenoli, lattoni amari). In una dieta equilibrata:

sostiene la regolarità intestinale (fibre);

contribuisce all’apporto di vitamina C e carotenoidi (azione antiossidante);

i lattoni amari favoriscono la percezione amaricante associata tradizionalmente alla digestione e a una leggera sensazione “detox”.

Nota: evitiamo numeri “al milligrammo” finché non disponibili tabelle specifiche sulla specie spontanea locale. Il messaggio corretto è: ricca di fibra e micronutrienti antiossidanti.

L’Erba della Nocca in cucina: 5 idee “dal campo al piatto”


1) Zuppa contadina cicerbita & patate

Soffritto leggero con cipolla di Cannara, patate a cubetti, cicerbita tagliata grossa. Copri d’acqua o brodo vegetale e cuoci ~30’. A crudo, olio EVO DOP Assisi–Spoleto.

2) Frittata verde di Pasquetta

Rosola brevemente la cicerbita con aglio nuovo, unisci a 4 uova sbattute e pecorino semistagionato. 10’ in padella di ferro. Ottima anche fredda per il trekking sul Subasio.

3) Tortelli gourmet con ricotta di pecora

Farcia: cicerbita scottata, ricotta, noce moscata. Condisci con burro nocciola, riduzione di Vernaccia di Cannara e crumble di noci.

4) Smoothie verde del mattino

Foglie tenere (50 g), 1 mela verde, succo di ½ limone, acqua fredda. Frulla: rinfrescante, IG contenuto.

5) Chips essiccate per l’aperitivo

Foglie grandi spennellate d’olio, sale affumicato, essiccatore a 50 °C per ~4 h. Amarognole e croccanti: perfette con Metodo Classico umbro.

Abbinamenti vino & cicerbita

Crudi/vapore → Grechetto (floreale e agrumato, ammansisce l’amaro).

Frittata/paste ripiene → Rosato di Sangiovese umbro (freschezza + lieve tannino).

Zuppe rustiche → Ciliegiolo (frutto rosso e spezia dolce in contrasto al verde).

Sicurezza e buone pratiche di raccolta

Mai ai bordi strada o in terreni trattati (diserbi/pesticidi).

Raccogli solo se il riconoscimento è certo (controlla sempre lattice/fiore).

Moderazione: l’amaro è indice di principi attivi; usa porzioni adeguate e varia le erbe.

Gravidanza o condizioni specifiche: chiedi al medico prima di introdurre molte erbe amare.

FAQ

Posso congelare l’Erba della Nocca?
Sì: sbollenta 2 minuti, raffredda in acqua e ghiaccio, asciuga e congela in sacchetti. Mantiene bene aroma e colore per alcuni mesi.

Perde i benefici se la cucino a lungo?
Una parte della vitamina C si riduce con cotture prolungate; i composti amaricanti restano più stabili. Preferisci cotture brevi o aggiunta finale.

Esistono tisane o preparati “detox”?
Sì, ma scegli erbe essiccate da filiera italiana e usa con criterio. Le tisane non sostituiscono uno stile di vita equilibrato.

Articolo redatto dal team di Santa Maria degli Ancillotti – agriturismo fra Assisi e Perugia
Aggiornato a settembre 2025


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