I dolci della tradizione Umbra
La guida completa

Santa Maria degli Ancillotti

L’ottima tradizione culinaria umbra ci ha sempre regalato tante gustose ricette, che hanno da sempre allietato i nostri pranzi e le nostre cene. Ma il momento migliore dei nostri pasti nella terra umbra è da sempre il momento del dolce, è qui che tutta la maestria e tutta la saggezza di una regione intera si mescola per produrre dei veri e propri capolavori.
I dolci della tradizione umbra, legati ad alcune ricette tipiche di determinati territori e legati ad alcuni periodi dell’anno, sono senza dubbio un’esplosione di gusto e sapore senza eguali.
Con questo articolo cercheremo di darti una visione completa di tutti i dolci della tradizione umbra, andando a vedere nello specifico i dolci più importanti.


dolci umbri

I dolci della tradizione Umbra:


-Panpepato ternano
-Pinoccate
-Torciglione
-Attorta
-Pammelati
-Maccheroni dolci
-Cicerchiata Umbra
-Ciaramicola
-Tozzetti
-Brustengolo
-Frittelle di san Giuseppe
-Rocciata
-Panpepato


Qualche dolce nello specifico:


Mandorle, canditi e spezie sono i tre ingredienti principali dei dolci tipici dell’Umbria legati da sempre a feste religiose e agricole.

Rocciata:


Si tratta di un rotolo di sfoglia ripieno di noci, zucchero, olio di oliva e mele. La rocciata è un dolce tipicamente invernale, anche per l’alto contenuto calorico della pietanza.

Maccheroni dolci:


La base del dolce possono essere tagliatelle o maltagliati, che vengono conditi con cioccolato, frutta secca, cannella e noce moscata. Dolce tipico delle festività natalizie e della vigilia di Ognissanti.

Ciaramicola:


Tipico dolce pasquale perugino, la ciaramicola è una soffice ciambella con una croce all’interno. Un dolce che colpisce molto per i suoi colori sgargianti rossa al suo interno, ricoperta di glassa bianca e spolverata di confetti colorati. La tradizione vuole che le ragazze in età da marito lo regalassero ai propri innamorati il giorno di Pasqua.

Torciglione:


Dolce decorato e attorcigliato su se stesso per assomigliare ad un serpente o ad un’anguilla ideato dalle antiche popolazioni del Trasimeno, stava a significare la ciclicità dell’anno che muore e rinasce. Dolce secco preparato con farina, zucchero, mandorle e pinoli.




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