La coltivazione della lavanda è molto diffusa nel nostro Paese. Le ragioni sono davvero molte, prima fra tutte è che non si può non amarla: il suo profumo e il suo colore ispirano benessere e relax e, in più, questi poteri non si esplicano solo a livello visivo, bensì reale. Dalla lavanda, infatti, si produce un olio essenziale ricchissimo di proprietà benefiche per la salute, ottimo anche per la cura della pelle, dei capelli e del corpo, nonché apprezzatissimo per la produzione di profumi.
La pianta della lavanda
La lavanda è una pianta officinale originaria della regione mediterranea che è ampiamente coltivata per il suo profumo rilassante e le sue proprietà medicinali.
La bellezza dei suoi fori viola/lilla non è attraente solo per noi umani che la ammiriamo nelle splendide siepi che adornano i giardini, ma anche per gli insetti e le farfalle che si nutrono del suo nettare. Coltivare la lavanda, quindi, è anche utile per promuovere la diffusione degli insetti e la loro attività a favore della biodiversità.
È importante sapere che la lavanda è una pianta molto resistente e anche facile da coltivare, che richiede poche cure, che può vivere tranquillamente in molti tipi di terreno e condizioni climatiche e che è poco soggetta agli attacchi di parassiti e malattie.
Per far sì che la lavanda si mantenga bene nel tempo, con un cespuglio bello e ordinato e con una buona produzione di fiori, è necessaria, però, almeno un’accortezza: la potatura.
Non ti spaventare: la potatura della lavanda è alla portata anche di chi ha poca dimestichezza con questo genere di attività. È un’operazione semplice, quanto importante per la salute e la bellezza della pianta.
La potatura della lavanda
La lavanda va potata due volte all’anno: a fine inverno e dopo la fioritura.
• Potatura a marzo: dopo la fine dei rigori invernali e all’inizio della primavera, la pianta della lavanda è in ripresa vegetativa.
In questa fase possiamo diradare e, se necessario, scorciare.
In questo caso dobbiamo fare un minimo di attenzione: nella lavanda non ci sono gemme latenti, quindi se scorciamo indistintamente fino alla parte di stelo in cui non ci sono foglie, non ne nasceranno delle altre. Quindi per raccorciare la lavanda è necessario tagliare le cime, ma lasciando sempre delle foglie.
• Potatura a settembre: dopo la fioritura, si pota per eliminare le infiorescenze esaurite, secche – si capisce facilmente quando è possibile iniziare, cioè quando i fiori cominceranno a ingrigirsi.
Anche in questo caso non tagliamo completamente lo stelo, ma effettuiamo una cimatura, tagliando gli steli fino alle prime foglie che troviamo al suo inizio.

Come potare la lavanda
Per potare la lavanda, è importante munirsi di una buona forbice da giardino e procedere con la potatura leggermente al di sopra della parte lignificata, senza tagliare troppo in profondità. La potatura deve essere effettuata a una altezza che permetta alla lavanda di svilupparsi nuovamente nel periodo successivo, ma non troppo bassa, altrimenti non permetterà alla pianta di crescere sana.
È importante rimuovere tutti i fiori secchi e le parti legnose che compromettono la salute della pianta, cercando di mantenere una forma armoniosa e regolare. Durante la potatura, si consiglia di utilizzare guanti da giardinaggio per proteggere le mani dalle foglie taglienti e dalle parti secche.
In generale, una corretta potatura della lavanda è fondamentale per mantenere la pianta in salute e rigogliosa. Inoltre, permette di avere una fioritura intensa e di mantenere una forma armoniosa e regolare. Con una piccola attenzione, la lavanda può regalare un giardino colorato e profumato per tutta la tenuta.