L’agricoltura biologica è una modalità di coltivazione e di allevamento degli animali basato sull’utilizzo di sostanze naturali, escludendo sostanze chimiche come concimi, diserbanti e insetticidi. Il modello biologico sviluppa la produzione evitando l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali come il suolo, l’acqua e l’aria.
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Questo metodo di coltivazione si sta sviluppando, soprattutto nel quadro della lotta ai cambiamenti climatici.
In cosa consiste l’agricoltura biologica?
Rispettare i cicli naturali, quindi la rotazione delle colture, l’eliminazione dei pesticidi e fertilizzanti chimici, degli antibiotici, con fortissime restrizioni per altre sostanze. Il divieto di utilizzo di organismi geneticamente modificati. Lo sfruttamento delle risorse locali come l’utilizzo del letame degli animali come fertilizzante, o la produzione di mangimi e alimenti per gli animali direttamente in azienda. In agricoltura biologica si utilizzano le specie vegetali e animali provenienti da quell’ambiente naturale, quindi più resistenti e adatti al clima presente. Si preferisce l’allevamento all’aperto con l’utilizzo del foraggio biologico con metodologie rispettose degli animali. Questi sono gli aspetti fondamentali dell’agricoltura biologica.
Come si applica l’agricoltura biologica?
Per sviluppare e rispettare gli aspetti sopra descritti si usano gli insetti utili, salvaguardandoli dalla loro estinzione, come antagonisti dei parassiti. Si utilizzano piante rustiche in genere più resistenti, si copre il terreno con l’erba o il fieno come protezione dal freddo e come ostacolo alle piante infestanti. Vengono seminate delle piante che una volta cresciute e fiorite vengono interrate e usate come fertilizzante, si usa la rotazione delle colture, migliorando la fertilità del terreno e riducendo il suo impoverimento. Si utilizza il compost, formato da terra, resti vegetali, cenere di legna, e da tutto ciò che l’azienda produce come scarto chiaramente biodegradabile.
Generalmente una azienda biologica è a ciclo chiuso, mantenendo una relazione costante con l’habitat naturale circostante. Spazi coltivati e non coltivati si alternano per permettere la presenza di uccelli, insetti, mammiferi, che mantengono sotto controllo il proliferare dei parassiti dannosi.
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L’agricoltura biologica in Italia:
L’Italia esporta molti prodotti di origine biologica, il fatturato da esportazione supera il miliardo di euro l’anno. Le aree a vocazione biologica aumentano progressivamente, nel mondo l’Oceania è l’area con coltivazione biologica più grande, seguita dall’Europa. Le regioni con il maggior numero di presenze di operatori nel settore sono la Sicilia, Calabria e Puglia, con le maggiori estensioni di terreno, queste tre regioni insieme raggiungono quasi la metà del totale delle aziende italiane nel settore biologico e quasi la metà dei terreni coltivati.
L’Unione Europea dal 1991 ha disciplinato l’agricoltura biologica, stabilendo i criteri di coltivazione. I prodotti sono sottoposti a controlli da organismi di controllo privati che verificano l’applicazione delle direttive comunitarie da parte degli agricoltori. Tutta la filiera viene controllata, per poter rilasciare la conformità al prodotto.