La ceramica è conosciuta fin dai periodi preistorici, si pensa che la sua invenzione sia avvenuta tra le popolazioni sahariane e in Giappone. La differenza con la terracotta dipende dal fatto che la ceramica è dipinta; l’oggetto non è più solo uno strumento finalizzato a una sua funzione pratica, ma diventa anche oggetto di decoro.
La diffusione dell’Islam portò le piastrelle in ceramica in Italia conquistando il Sud e diffondendosi nel resto del paese. Con questo articolo andremo ad analizzare nello specifico la grande tradizione della ceramica in Umbria.
Lo sviluppo della lavorazione della ceramica in Umbria
Grazie alle sue caratteristiche territoriali favorevoli l’Umbria è da sempre legata all’arte della maiolica. Infatti, l’Umbria rientra di buon diritto, in quelle poche regioni dell’Italia, che vantano un gran numero di centri dediti alla produzione di ottime terrecotte e ceramiche. Sicuramente, per esempio, Città di Castello ed Umbertide sono rappresentativi di una lavorazione della maiolica, che testimonia l’evoluzione economico/produttiva della ceramica in Umbria.
La famosissima ceramica di Deruta
Si pensa, che grazie alla sua posizione geografica molto favorevole, a Deruta si siano sviluppati scambi commerciali che avrebbero contribuito a favorire lo sviluppo dell’attività dei vasai e che contribuirono ad accrescere i loro commerci legati alla ceramica. Alcuni ritrovamenti di età romana, evidenziano che la ceramica di Deruta era già diffusa in questa epoca.
Gualdo Tadino
In questo territorio la produzione della ceramica è sempre stata piuttosto ricca. La legna dei rigogliosi boschi della zona, è sempre servita per alimentare le fornaci della zona, mentre i torrenti delle zone limitrofe, hanno sempre aiutato nell’utilizzo dei mulini che servivano a macinare tutti gli elementi necessari per creare gli smalti. Questo sta a significare, che a Gualdo Tadino, sembra che tutta l’area sia nata apposta con lo scopo di favorire la produzione e il commercio della ceramica.
Gubbio
Fin dal 1300 risulta da dati d’archivio, la presenza di ceramisti a Gubbio. Le testimonianze medioevali mostrano una maiolica arcaica con decorazioni geometriche o vegetali di verde e bruno. Ma la sua fama è legata al grande ceramista Giorgio Andreoli detto Mastro Giorgio, che giunge a Gubbio nel 1489 proveniente da Intra, sul Lago Maggiore.
Orvieto
La ceramica di Orvieto ha come prestigioso biglietto da visita quello di una tradizione millenaria: è nata infatti contemporaneamente ai primi insediamenti umani, e ha poi accompagnato la vita degli orvietani lungo tutta la loro storia. In epoca etrusca la ceramica di Orvieto ha conosciuto una fase felicissima con la produzione dei buccheri; un tipo di ceramica molto particolare fatta al tornio, la sua caratteristica principale era la colorazione nera sia all’interno dell’oggetto prodotto che all’esterno e lucidata sulla superficie, prodotto questo caratteristico della civiltà etrusca, che segnò con la sua presenza la storia della città.
SALUMI UMBRI:
SAPORI E PROFUMI DA SCORPIRE